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L’obbligo di prestare servizio militare al signore, favorisce il sorgere di nuova istituzione: la cavalleria. Solo i nobili, però, diventare cavalieri; infatti, facevano parte della cavalleria, soprattutto i cadetti, ossia i figli dei ricchi esclusi dall’eredità dal feudo. Alla morte del feudatario, il feudo passava in eredità al figlio primogenito, gli altri figli si dedicavano alla vita religiosa o diventavano cavalieri. I giovani che facevano questa scelta venivano mandati alla corte di un feudatario amico per imparare come comportasi in società, per imparare a cavalcare e a combattere. Dopo essere stato paggio presso una dama, a 14-15 anni, il giovane diventava scudiero di un cavaliere e lo seguiva nei combattimenti; a vent’anni, infine, veniva nominato cavaliere con una solenne cerimonia. Durante i combattimenti, il cavaliere si proteggeva il corpo con una corazza di cuoio rinforzata da placche di metallo, l’elmo e lo scudo. Le sue armi erano: una lunga lancia di legno e una pesante spada. Ogni anno si allestiscono Giostre e Tornei durante i quali i cavalieri si battono in onore delle figlie del Feudatario o per difendere i loro colori. Questi combattimenti, tra cavalieri, si svolgono alla presenza del castellano, dei suoi familiari e del popolo. Nella giostra combattono solo due cavalieri; nel torneo, due squadre di cavalieri. I vincitori ricevono, dalla dama a cui hanno dedicato il combattimento, una corona, un’arma o un gioiello. |